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domenica 27 novembre 2011

A family...


C'è una famiglia che tutti noi "dark" (ma non solo) ci portiamo dentro. 
A parte la nostra, dark o meno che sia.
Formatasi nel 1938, americana, tradizionalista a modo suo: benestanti, casa di proprietà e perfino un maggiordomo e mezzo, marito, moglie casalinga, due bimbi: un maschio e una femmina, la nonna a carico e un fratello zitello. Vista sul deposito di scorie tossiche compresa. Hobby di famiglia? L'omicidio, il nero, il macabro, i funerali, i maniaci efferati di ogni tipo.



Chissà se quando Charles Addams ha dato il proprio nome alla famiglia, inventando per il New Yorker delle vignette che avrebbero poi dato luogo a serie televisive e film (1991 e 1993, con la meravigliosa Christina Ricci) e perfino un musical (2009), avrebbe immaginato il seguito che la strampalata eccentrica famiglia Addams avrebbe raccolto per strada.

Certo avrà iniziato a immaginarlo, visto che le vignette sono state pubblicate sulla rivista americana per esattamente cinquant'anni, fino al 1988.




Che dire allora di questi personaggi? Ciò che personalmente mi affascina è il loro stile meraviglioso, per la serie "da grande sarò come Morticia!". La verità è che gli Addams adottano le movenze e l'aspetto, perfino i concetti dei cattivi, eppure sono i buoni. Vivono in mezzo agli strumenti di tortura e tagliano il fiore alle piante di rosa, ma accolgono la diversità senza fare una piega, hanno un idealismo e un senso dell'onore ingenui ed eroici, a modo loro, qualcosa che ci fa desiderare di essere come loro.
Sono la tipica famiglia americana, eppure ne mettono in crisi tutti i luoghi comuni, dal patriarcato alle relazioni tra marito e moglie, ai rapporti col mondo esterno.


E chi non vorrebbe, nell'essere diversi, la loro elegante scioltezza?

Gli Addams mentre guardano Twilight XD
Charles Addams Foundation.
Addams Family © Charles Addams



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